E poi c’è Katherine
Sabato 12 ottobre 21.15
Domenica 13 ottobre 16.30 – 21.15
di Nisha Ganatra
con Emma Thompson, Mindy Kaling
Commedia
di Nisha Ganatra
con Emma Thompson, Mindy Kaling, John Lithgow, Hugh Dancy, Reid Scott, Denis O’Hare, Max Casella, Paul Walter Hauser, Luke Slattery, Ike Barinholtz
Paese: USA
Durata: 102 min
E poi c’è Katherine, il film diretto da Nisha Ganatra, vede protagonista Katherine Newbury (Emma Thompson), leggendaria e pionieristica conduttrice nel circuito dei talk show di tarda notte.
Quando viene accusata di essere una “donna che odia le donne”, decide di smentire platealmente questa insinuazione assumendo nella sua redazione Molly Patel (Mindy Kaling) come unica donna in mezzo a una folta schiera di autori maschi.
Ma la sua mossa potrebbe essere tardiva. Gli ascolti del programma continuano a calare e i dirigenti dell’emittente sono sempre più intenzionati a sostuirla alla conduzione. In suo aiuto interverrà Molly, decisa dimostrare che non è stata assunta semplicemente perché donna. La giovane autrice cercherà in tutti i modi di rivitalizzare lo show e la carriera di Katherine in nome della diversità, azzardando grandi cambiamenti.
Il film scritto e co-interpretato da Mindy Kaling si ispira ai talk show americani comici di tarda serata, che raramente hanno una conduttrice ma sono appannaggio degli uomini. Kaling – attrice, scrittrice e produttrice di origine indiana – è stata una pioniera nel mondo dello spettacolo, rompendo molte barriere in quanto prima donna, e per giunta non bianca, a ricoprire il ruolo di sceneggiatrice per la serie tv di successo The Office, ma anche a creare un programma che porta il suo nome, The Mindy Project, e a scrivere due best-seller pubblicati in tutto il mondo. Oggi, quello che viene riconosciuto come uno dei talenti comici più originali della sua generazione, ha raccolto i momenti principali della sua carriera e le sue esperienze più significative in questa sceneggiatura che ci racconta il dietro le quinte del mondo della commedia televisiva.
Mindy Kaling parla per esperienza perché è stata stagista in uno dei programmi più famosi del genere, il Late Night With Conan O’Brien.
Riguardo alla presenza femminile in un campo dominato dagli uomini, l’autrice ha dichiarato: “Gran parte della televisione, soprattutto i programmi in tarda serata, vive di eccezionalità. Purtroppo abbiamo dovuto attendere il programma di Joan Rivers degli anni ’80 (e che durò meno di un anno) prima di vedere una donna conduttrice alla guida di un programma televisivo a tarda notte. Durante il periodo delle premiazioni non ho potuto fare a meno di notare quanto ridotto fosse il numero delle donne presenti tra gli addetti ai lavori”.
Nella storia narrata nel film, Katherine è stata una delle rare eccezioni che sono riuscite a fare carriera, salendo con gli anni di grado e diventando così simbolo di quell’eccezione che conferma la regola. Del resto, continua Kaling, “le donne vengono cresciute con l’idea che saranno delle mosche bianche in molti ambienti lavorativi, specialmente a Hollywood. Questo fomenta la competizione. Quando la regola è che una sola donna possa essere assunta e non una di più, ti senti come se stessi combattendo con tutte le tue forze per ottenere quel posto e non c’è spazio per la collaborazione e il supporto reciproco tra donne”.
Se come protagonista Mindy Kaling ha scelto una mattatrice di grande spirito come l’attrice inglese Emma Thompson, al timone della commedia ha voluto un’altra donna, Nisha Granata, regista indo-americana che si è fatta le ossa dirigendo serie tv di successo come Better Things, Transparent, Brooklyn Nine-Nine e The Mindy Project. Con questo film, Granata grazie all’attrice fa il suo debutto alla regia cinematografica e ha dichiarato di essersi riconosciuta nel personaggio da lei interpretato, ovvero l’autrice Molly Patel.
CRITICA DI E POI C’È KATHERINE:
Emma Thompson e Mindy Kaling si dividono la scena di una versione post #MeToo de Il diavolo veste Prada dove a dare ordini e ad essere glaciale è la conduttrice di un late night show, mentre a subire angherie varie, comprese quelle di un ambiente lavorativo tutto al maschile, è una ragazza di origini indiane assunta solo per non fa gridare alla discriminazione. E di discriminazioni varie parla il film, che non fa polemiche ma diventa propositivo e celebra la solidarietà femminile. Emma Thompson è eccellente, ma il suo personaggio va incontro a troppi mutamenti repentini, mentre la sceneggiatura manca di raccontarci il dietro le quinte di un talk show e i meccanismi della comicità nonostante qualche stoccata alla cattiva tv e agli influencer. (Carola Proto)
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