Non odiare
di Mauro Mancini
con A. Gassmann, S. Serraiocco
Drammatico
durata: 90 min
di Mauro Mancini
con Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco, Cosimo Fusco, Lorenzo Acquaviva, Luca Zunic
Paese: Italia
Non odiare, film diretto da Mauro Mancini, è la storia del chirurgo Simone Segre (Alessandro Gassmann), che durante una notte si ritrova a dover prestare i primi soccorsi a un uomo coinvolto in un incidente automobilistico. Nonostante il guidatore sia gravemente ferito, Simone fa fatica ad assisterlo quando vede tatuata sul torace dell’uomo una svastica. Il chirurgo, infatti, è di origine ebraica e suo padre è stato deportato durante la Seconda guerra mondiale. Scosso da questa immagine, Simone si rifiuta di prestare all’uomo i primi soccorsi, complice il fatto che nessuno lo ha visto sul luogo dell’incidente. Accetta così di farlo morire.
Ma nei giorni successivi prevalgono i sensi di colpa e Simone decide di occuparsi dei figli rimasti orfani dell’uomo. Assume la maggiore, Marica (Sara Serraiocco), come colf, ma la 27enne non sa che il suo datore di lavoro è colui che ha lasciato morire suo padre. In poco tempo il chirurgo, colpito dalla ragazza, finisce col provare una forte attrazione per la giovane. Quello che lo intimorisce è il fratello di Marica, il 17enne Marcello (Luca Zunic), un vero naziskin come suo padre. Il ragazzo non tollera che sua sorella sia alle dipendenze di un ebreo e farà di tutto per opporsi alla cosa, anche assalire Simone. D’improvviso la tranquilla esistenza dell’uomo, con una compagna e un elegante appartamento, viene stravolta, soprattutto quando sarà la stessa Marica a bussare alla porta di casa sua…
Raccontando una storia ad altro rischio di retorica – quella di un medico ebreo che non salva un uomo di fede nazista, e del senso di colpa che poi lo assale e lo porta a contatto con la famiglia del morto – Non odiare sceglie strade e modi composti e misurati, facendo implodere il film nei silenzi e nelle azioni, relegando la parola a un ruolo marginale. Il risultato è quello di un film tutto giocato su toni sommessi e su una distanza narrativa calibrata per garantire un saldo equilibrio tra il gelo esistenziale che avvolge i protagonisti e la giusta dose di emotività che serve per coinvolgere lo spettatore. Mauro Mancini, anche sceneggiatore, trova anche il coraggio di un finale sfumato e meno consolatorio di quel che ci si poteva aspettare, ed è aiutato nei suoi sforzi dalle buone prove dei protagonisti Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco e Luka Zunic. (Federico Gironi – Comingsoon.it)
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