La Gazza Ladra, il film diretto da Robert Guédiguian, si svolge a Marsiglia e racconta la storia di Maria (Ariane Ascaride), una donna matura dal cuore generoso che dedica la sua vita ad aiutare gli altri, in particolare a prendersi cura di persone anziane.
Nonostante il suo impegno e la sua devozione, Maria vive in una condizione economica precaria e fatica a sbarcare il lunario. Disperata, comincia a rubare piccole somme di denaro alle persone di cui si occupa, nella speranza di migliorare la sua situazione e di garantire un futuro migliore al suo amato nipotino, che mostra un talento precoce per il pianoforte. Maria è disposta a fare qualsiasi cosa per sostenere il sogno del nipote, e pur non avendo le risorse, noleggia un pianoforte e ingaggia il miglior maestro di Marsiglia per dargli lezioni private. Questi gesti disperati, che all’inizio sembrano innocui, si trasformano in una spirale pericolosa, che la mette in conflitto con la sua famiglia e le persone che la circondano.
Un incidente svela la sua truffa, e Maria si ritrova in grave difficoltà, con una denuncia che la porta in custodia della polizia. Nonostante tutto, nel piccolo villaggio dove vive, Maria trova ancora qualcuno che la ama e che la solleva dai suoi guai.
Dopo una carriera a rivendicare la lotta sociale, a prendersela con i potenti sempre dalle parti dei marginali, il marsigliese Robert Guédiguian torna per la seconda volta a inseguire storie semplici, leggere e concentrate intorno all’umanità e alle relazioni base come, soprattutto, l’amore e la ricerca della felicità. Torna la sua banda raccontando difetti e sincerità, contro corrente nel mostrare persone che credono a quanto gli viene detto, senza il cinismo sempre più ricorrente e giocando fra candore e ironia su una classe proletaria che rivendica un po’ di bellezza, non solo la sussistenza, ma anche una decina di ostriche da gustarsi in riva al mare. Gli si vuole bene, nonostante una certa inconsistenza. (Mauro Donzelli – Comingsoon.it)