Collateral Beauty
Sabato 4 marzo ore 21.15
Domenica 5 marzo ore 16.30 – 21.15
Drammatico (97min.)
di David Frankel, Alfonso Gomez-Rejon
con Will Smith, Edward Norton, Rachel McAdams
Dopo aver subito una grave perdita, un manager della pubblicità di New York perde ogni interesse per la vita che conduceva. Mentre i suoi amici preoccupati tentano disperatamente di ristabilire un contatto, lui cerca risposte dall’universo scrivendo lettere all’Amore, al Tempo e alla Morte. Ma quando le sue annotazioni ricevono risposte inaspettate e personali, inizia a comprendere come queste costanti siano legate ad una vita vissuta appieno, e di come anche la perdita più triste possa rivelare momenti significativi e di bellezza.
Dalla critica
Per Natale, Hollywood mette sotto l’albero i sentimenti sdolcinati e le storie strappalacrime. Oltre ai pantagruelici pranzi con i parenti, clichè di qualsiasi festività che si rispetti, la platea rischia un’impennata della glicemia con i film che seguono il motto: “Per le feste siamo tutti più buoni”. I cartoni animati scaldano il cuore, e talvolta è piacevole ridere per i botti di Mamma ho perso l’aereo o volare su Londra con il Signor Scrooge in A Christmas Carol . In fondo chi non vorrebbe incontrare un angelo come James Stewart il 24 sera, per poter dire che La vita è meravigliosa ? Ma quando una torta è troppo zuccherosa rischia di diventare indigesta, e Collateral Beauty gioca con l’empatia dello spettatore per non crollare sulle note del Jingle Bells di turno. Will Smith è un padre che ha perso la figlia, e con lei anche la voglia di vivere. Ha abbandonato gli amici, si è disinteressato dell’azienda pubblicitaria che aveva fondato, e si è rifugiato nello scrivere lettere alla Morte, al Tempo e all’Amore. I suoi tre soci non accettano questa disperazione, ma non si tratta di un gesto di altruismo: l’obiettivo è quello di dimostrare la pazzia del protagonista, per prendere il controllo della società. Così assumono tre commedianti e un’investigatrice privata per far interdire il povero Will Smith, ma lo spirito del Natale è dietro l’angolo. David Frenkel ha vinto l’oscar per il miglior cortometraggio nel 1997, e ha raggiunto il successo con Il diavolo veste Prada , commedia sofisticata che richiama le peripezie di Cenerentola. In Collateral Beauty , il regista ha sfoderato una parata di star per sopperire alla mancanza di idee. Il lutto di Will Smith non è nuovo al cinema “della rinascita”, e il tentativo di farlo tornare in sé, si riduce a una seduta di gruppo dallo psicologo. Ogni personaggio ha i suoi drammi personali, ed è alla disperata ricerca di qualcuno che possa affondare le mani nel fango per aiutarlo. Chi è malato, chi è sano? Alla fine Will Smith sembra il più coerente del gruppo, e nella sua parabola ascendente regala una buona interpretazione, per una storia tutto miele. Convince nella sofferenza, ma gli manca il coraggio di Nick Nolte ne L’olio di Lorenzo , e i tempi in cui era un supereroe sembrano lontani. A supportarlo ci sono Edward Norton, Kate Winslet, Helen Mirren e Keira Knightley, che nonostante i nomi altisonanti, in Collateral Beauty non sono indimenticabili. Forse neanche loro riescono a cogliere la “bellezza collaterale” del film, e a Natale vorremmo sentirci più vicini a Una poltrona per due che al manicomio. (Cinematografo.it)
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