Aspromonte – La terra degli ultimi
Giovedì 23 gennaio 21,15
Sabato 25 gennaio 16,30
di Mimmo Calopresti
con Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte
Drammatico
Regia: Mimmo Calopresti
Attori: Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Sergio Rubini, Marco Leonardi, Romina Mondello, Francesco Colella, Carlo Marrapodi
Paese: Israele
Durata: 89 min
1951. Africo è un paesino arrampicato sulle montagne dell’Aspromonte i cui abitanti vivono ancora “cumm’e bestie”, senza elettricità, acqua corrente, un medico condotto o una scuola. Il sindaco della marina, cioè il paese al mare, fa loro promesse di ammodernamento che regolarmente non mantiene, e gli africoti decidono di aiutarsi da soli costruendo una strada che colleghi il paese montano alla marina. Nel frattempo è giunta ad Africo una maestra di Como che non ha intenzione di andarsene come chi l’ha preceduta perché ha scelto di rendersi utile dove c’è più bisogno.
La maestra comincia a relazionarsi con gli abitanti: i bambini innanzitutto e poi tutta la comunità, fra cui spiccano il leader naturale Peppe, il combattivo Cosimo e il “poeta” Ciccio, anima contemplativa che intuisce il valore dell’istruzione anche se non ne ha mai ricevuta una. Ma il tentativo della comunità di migliorare le proprie condizioni ha vari nemici: dalle istituzioni al prepotente locale, Don Totò, che non vogliono che Africo partecipi alla (già lenta) evoluzione del Paese. Ciascuno rappresenta i freni che hanno tenuto il Sud lontano dal progresso: la politica, la criminalità più o meno organizzata, e le forze dell’ordine al servizio dell’una e al soldo dell’altra.
Aspromonte, la terra degli ultimi è l’omaggio che Mimmo Calopresti e il suo produttore Fulvio Lucisano fanno alle proprie origini calabresi, e si sente in ogni scena che arriva da un profondo attaccamento alle radici e da un genuino amore per la propria terra.
Il cast comprende calabresi doc come Marcello Fonte (Ciccio), Marco Leonardi (Cosimo) e Francesco Colella (Peppe), più due “forestieri” di nome: Valeria Bruni Tedeschi, già protagonista de La seconda volta, nei panni della maestra comasca e il pugliese Sergio Rubini in quelli di Don Totò. Questa sincerità di intenti fa perdonare al film una strizzata d’occhio di troppo all’estetica da Nuovo Cinema Paradiso, evocato anche dalla presenza di Leonardi e dalla scena finale, i cui dettagli non riveleremo.
Aspromonte è una favola arcaica color fango e miseria, un racconto simbolico e nostalgico che esprime una mitologia familiare e un’appartenenza territoriale tanto genuinamente (e visceralmente) sentita quanto lontana dalla quotidianità di Calopresti e Lucisano. In modo semplice (e talvolta didascalico) la sceneggiatura di Calopresti e Monica Zapelli punta il dito contro i mille freni al progresso in Calabria, dalla miseria che toglieva i figli dalle scuole per trattenerli nei campi al senso proprietario dei genitori terrorizzati all’idea che “se costruisci la strada tuo figlio sarà il primo a partire”; dall’ignoranza che rende impossibile viaggiare anche solo con la mente all’omertà che impedisce agli ultimi di denunciare i propri taglieggiatori. (Paola Casella – www.mymovies.it)
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