Anno: 2021
Durata: 110
Cast: Sofia Fiore, Carlotta De Leonardis, Vanessa Scalera, Fabrizio Ferracane, Andrea Fuorto, Elena Lietti, Giulio Beranek, Stefano Petruzziello, Giovanni Francesco Palombaro Fiorita, Giacomo Vallozza, Aurora Barulli
Cineclub a Casal Palocco Roma
Anno: 2021
Durata: 110
Cast: Sofia Fiore, Carlotta De Leonardis, Vanessa Scalera, Fabrizio Ferracane, Andrea Fuorto, Elena Lietti, Giulio Beranek, Stefano Petruzziello, Giovanni Francesco Palombaro Fiorita, Giacomo Vallozza, Aurora Barulli
Data di uscita: 21 ottobre 2021
Paese: Italia
Distribuzione: Lucky Red
Sceneggiatura: Monica Zapelli, Donatella Di Pietrantonio
Fotografia: Alfredo Betrò
Montaggio: Roberto Missiroli
Musiche: Giuliano Taviani, Carmelo Travia
Produzione: Una coproduzione italo-svizzera MARO FILM, BAIRES PRODUZIONI, KAF con RAI CINEMA
Estate 1975. Una tredicenne diventa, senza che nessuno chieda il suo consenso, “l’arminuta” cioè la ritornata. Fa cioè ritorno a una famiglia biologica di cui non sapeva nulla. Passa da un’agiata esistenza piccolo borghese a una vita nelle campagne abruzzesi in cui regnano la povertà e la mancanza di cultura.
Giuseppe Bonito prosegue con rigore e con grande efficacia il suo percorso di indagine sulle dinamiche familiari.
Dopo il convincente esordio con Pulce non c’è e il film tratto dal monologo di Mattia Torre Figli si confronta ora con il romanzo vincitore del Premio Campiello scritto da Donatella Di Pietrantonio. Non è necessario averlo però letto per apprezzare questo film che, a partire dal casting con in primis le due giovanissime protagoniste, può godere di un’eccellente vita autonoma.
Perché Bonito sa costruire la narrazione intersecando con maestria due piani. Chi quegli anni li ha vissuti può infatti ritrovare il clima sociale di un’Italia che dopo il boom economico degli anni ’60 viaggia a due velocità. La borghesia piccola e media ha trovato un suo assestamento economico in gran parte con l’urbanizzazione mentre in ambito rurale, in alcune aree del Paese, persiste una pesante arretratezza.
È su questa base che si sviluppa la vicenda dell’arminuta che al contempo si radica in quella realtà ma si estende anche a condizioni e costrizioni che purtroppo sussistono nel presente.
Troppi minori ancora oggi vengono spostati “come pacchi”, come dice la protagonista, da una famiglia biologica ad un affido per poi magari passare ad un altro per poi fare ritorno al nucleo originario. Nel film di Bonito succede per decisioni prese all’epoca in sede privata; oggi, talvolta, per sentenze che di tutto tengono conto tranne che della condizione psicologica di coloro che ne sono oggetto.
CURIOSITÀ: Il titolo del film fa riferimento a un termine dialettale, traducibile come “la ritornata”.
Tratto dall’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, vincitore del Premio Campiello nel 2017.
Nessuno deve sapere
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di Fabio De Luigi
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di Oliver Hermanus
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Un vizio di famiglia
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I migliori giorni
di Massimiliano Bruno, Edoardo Leo
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A letto con Sartre
di Samuel Benchetrit
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Il primo giorno della mia vita
di Paolo Genovese
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