Triangle of Sadness, film diretto da Ruben Östlund, è ambientato nel mondo della moda e racconta la storia di due modelli e influencer, Carl (Harris Dickinson) e Yaya (Charlbi Dean), che stanno meditando di dare l’addio alle passerelle.
Nonostante la loro giovane età, il tempo inizia a mostrare i primi segni del suo passaggio e nello stressante mondo del fashion le rughe non sono viste di buon occhio. È così che Carl e Yaya si ritrovano di fronte a un bivio: abbandonare o resistere?
Dopo l’ultima Fashion Week, i due vengono invitati su un yatch per una crociera di lusso. Mentre l’equipaggio si occupa di ogni piccolo bisogno degli ospiti, il capitano (Woody Harrelson) si rifiuta di uscire dalla sua cabina, mentre la famosa cena di gala si avvicina. Di colpo gli avvenimenti prendono una svolta inattesa, i rapporti di forza s’invertono e si scatena una tempesta che rischia di mettere seriamente in pericolo il confort dei passeggeri…
Ci sono sia Forza maggiore che The Square, i suoi lavori precedenti, dentro al nuovo film di Ruben Östlund, che con Triangle of Sadness torna a proporre il suo sguardo tagliente e satirico sulle questioni dell’oggi concentrandosi su varie questioni, macro e micro. Quella di Triangle of Sadness – che è un film lungo, pure troppo, e sicuramente molto compiaciuto, più ancora di The Square, ma che ha momenti molto alti, e altri esilaranti e irresistibili – è una satira di grana grossa sulle ingiustizie sociali dei nostri tempi, sul capitalismo e sul denaro e sulle classi sociali. L’operazione dello svedese è molto più sottile, e più riuscita, invece, quando parla di ruoli, di genere, di relazioni interpersonali, arrivando a dissolvere nell’acido della sua decostruzione le dinamiche di coppia e le piccole, grandi ipocrisie del quotidiano. (Federico Gironi – Comingsoon.it)
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CURIOSITÀ: È il primo film del regista girato in lingua inglese.
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2022: Vincitore della Palma d’Oro per il miglior film. E’ la seconda volta per il regista svedese, già premiato nel 2017 con la Palma d’Oro per The Square.