Diabolik 2 – Ginko all’attacco, il film diretto da Antonio e Marco Manetti, segue ancora una volta il ladro e genio del crimine Diabolik (Giacomo Gianniotti) e la sua amata complice Eva Kant (Miriam Leone) in una nuova avventura, mentre l’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea) non smette di seguire le loro tracce, deciso ad arrestarli una volta per tutte.
In questo secondo capitolo, Diabolik ed Eva Kant sembrano avere un piano apparentemente perfetto per. Ma non sanno che dietro questo colpo si nasconde una trappola dell’astuto ispettore Ginko, che mette a dura prova il loro legame. Tradita dal Re del Terrore, Eva decide di vendicarsi, proponendo all’ispettore di collaborare alla cattura di Diabolik. Una decisione difficile per Ginko che deve anche affrontare l’arrivo di Altea, duchessa di Vallenberg (Monica Bellucci), eterna fidanzata dell’ispettore, nobildonna stravagante e anticonvenzionale, dal carattere forte e dal grande carisma.
Non un sequel, ma un nuovo capitolo (in attesa del terzo e forse ultimo) delle avventure cinematografiche del Re del Terrore. Che conferma le scelte del primo film, la radicalità della messa in scena filologicamente corretta, ma che tenta anche una curiosa e interessante evoluzione, che spinge a chiedersi che verrà dopo. Ai Manetti interessa un mondo, il Diabolik-verse, più che il personaggio eponimo, e per questo passano indenni il cambio dell’ attore che interpreta il Re del Terrore, personaggio che rimane iconicamente nell’ombra. Se nel primo film la vera protagonista era Eva, qui al centro di tutto c’è un Ginko immoto, oppresso, umano, maigretiano, eppure sempre più determinato, invano, nella sua missione. Il Diabolik dei Manetti rimane operazione intellettuale, molto poco tradizionalmente pop: la mano agli spettatori è tesa in termini di azione e dinamismo, ma aspettarsi fuochi d’artificio ai botteghini è forse illusorio. (Federico Gironi – Comingsoon.it)
CURIOSITÀ
Secondo film della saga dei Manetti Bros sul re del terrore, preceduto da Diabolik (2021).