Giurato Numero 2, film diretto da Clint Eastwood, racconta la storia di Justin Kemp (Nicholas Hoult), un padre di famiglia, che presta servizio come giurato durante un processo per omicidio. Nel corso dell’udienza, però, Kemp si rende conto che è stato lui a uccidere la vittima, investita da un’auto in corsa. L’uomo si ritroverà così alle prese con un dilemma morale.
Sconvolto dalla scoperta, ma non intenzionato a dire la verità, Kemp cercherà in ogni modo di salvare l’imputato.
Nel cast del film troviamo anche Toni Collette, Zoey Deutch e J.K. Simmons.
Dopo Cry Macho (2021), il 93enne Clint Eastwood torna a dirigere – e produrre – quello che probabilmente sarà il suo ultimo film da regista. Il thriller s’intitola Giurato Numero 2 e fa riferimento alla controversa faccenda giudiziaria narrata, che vede come protagonista Justin Kemp, un giurato e padre di famiglia. La sceneggiatura è stata scritta dall’esordiente Jonathan Abrams. A produrre il film ci sono diversi nomi del panorama hollywoodiano, tra cui Adam Goodman (produttore di Dune), Matt Skiena, Tim Moore, Jessica Meier, Ellen Goldsmith-Vein e Jeremy Bell. Nel cast sono presenti Nicholas Hoult (che interpreta il protagonista) e Toni Collette (candidata premio Oscar per il Sesto senso, 2000): i due tornano a lavorare insieme dopo più di vent’anni da About a Boy – Un ragazzo (2002), in cui interpretavano madre e figlio. Nicholas Hoult torna a dividere la scena anche con Zoey Deutch, con cui ha recitato insieme in Rebel in the Rye (2017), il biopic sullo scrittore Salinger. Il resto del cast include Gabriel Basso, Kiefer Sutherland, Chris Messina e J.K. Simmons.
La trama di Giurato Numero 2 è semplice e complessa, lineare e articolata, al tempo stesso. Il cinema che la racconta è tanto più limpido e cristallino, tanto più diretto e evidente, quanto più opache, contorte e ambigue sono le posizioni di tutti i personaggi che popolano le sue inquadrature. Eastwood, a 94 anni, ha una lucidità impressionante nel raccontare una storia dove si parla di giustizia e verità, etica e morale, politica e umanità. Lo fa senza sbagliare un colpo, un’inquadratura, uno stacco di montaggio, un personaggio secondario, un dettaglio narrativo, senza mai perdere di vista urgenza della verità ma nemmeno quella della suspense e dell’intrattenimento dello spettatore. Cos’altro si possa chiedere a lui, a questo suo forse ultimo film, e al cinema tutto? (Federico Gironi – Comingsoon.it)