L’Abbaglio, film diretto da Roberto Andò, è ambientato nel 1860, quando Giuseppe Garibaldi dà inizio insieme ai Mille all’avventura che unificherà l’Italia, partendo da Quarto. Insieme a lui vi sono giovani idealisti entusiasti, provenienti da ogni parte della penisola, e i suoi fedelissimi ufficiali, tra cui spicca un volto nuovo: il colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Inoltre, tra i militi reclutati troviamo altri due siciliani, il contadino migrato nel Nord, Domenico Tricò, e l’illusionista Rosario Spitale.
Una volta giunti in Sicilia, precisamente a Marsala, i Mille si scontrano con l’esercito borbonico, che li supera di molto in numero di uomini, motivo per cui non riescono a irrompere a Palermo. Garibaldi, però, non è intenzionato né ad arrendersi né a cedere di un passo. Il generale escogita un piano: il colonnello Orsini insieme a un gruppo di militi feriti dovrà fare da diversivo, convincendo il comandante svizzero dell’esercito regio, Jean-Luc Von Mechel, che Garibaldi si stia ritirando all’interno dell’isola. Riuscirà l’ingegnoso piano garibaldino? Da questo momento in poi ha inizio una gara di astuzie che li condurrà a un esito tanto paradossale quanto sorprendente.
Dopo La stranezza (2022), il regista palermitano Roberto Andò torna dietro la macchina da presa per dirigere L’abbaglio, un altro film storico, facendo affidamento più o meno sullo stesso cast tecnico e gli attori di quello precedente. La sceneggiatura è stata realizzata dal regista in collaborazione con Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, partendo dall’epopea dei Mille in Sicilia nel 1860. Come per La stranezza, producono l’opera Tramp Limited e Bibi Film con Rai Cinema e Medusa Film, in collaborazione con Netflix, con la distribuzione questa volta affidata a 01 Distribution. Le riprese hanno avuto luogo in diverse location siciliane, tra cui la città di Palermo. Il cast principale vede la presenza di Toni Servillo (colonnello Orsini), che torna a collaborare con Roberto Andò per la quarta volta e si ritrova nuovamente sul set con Salvatore Ficarra (Domenico Tricò) e Valentino Picone (Rosario Spitale). Tra gli altri attori ci sono Tommaso Ragno (Giuseppe Garibaldi), Giulia Andò, Pascal Greggory, Leonardo Maltese, Andrea Gherpelli, Daniele Gonciaruk, Giulia Lazzarini, Vincenzo Pirrotta e Filippo Luna.
Come ne La Stranezza Roberto Andò incrocia la storia con la finzione introducendo l’elemento comico, ma invece di parlare della creazione artistica si tuffa nel Risorgimento e in un episodio collaterale delle imprese dei Mille in Sicilia. Con intelligenza, ironia e umana compassione, il regista affronta la Questione meridionale e parla della Sicilia, facendo una lucida analisi dei compromessi che hanno portato all’Italia di oggi. Funziona a meraviglia il terzetto Ficarra-Picone-Toni Servillo, sullo sfondo di scenari da film western o comunque da storia di frontiera. (Carola Proto – Comingsoon.it)