E la Festa continua!, film diretto da Robert Guédiguian, è ambientato nel novembre 2018, quando due edifici al numero 63 e 65 di rue d’Aubagne, a Marsiglia, crollano improvvisamente, portando alla morte otto persone, ferendone due e causando migliaia di evacuati. Ci troviamo in un quartiere popolare della città vecchia, dove vive Rosa (Ariane Ascaride) con la sua famiglia numerosa e unita, formata dal fratello, dal padre, dal figlio e dalla fidanzata di quest’ultimo. Rosa lavora come infermiera, ma dopo la caduta dei palazzi, decide di impegnare la sua grande energia in politica, in favore delle persone che vivono in condizioni modeste.
Con l’avvicinarsi della sua pensione, però, le illusioni di Rosa vacillano. Sarà l’incontro con Henri (Jean-Pierre Darroussin) a ridarle slancio e a portarla a rendersi conto che non è mai tardi per realizzare i propri sogni, che siano essi politici o personali.
Come nella maggior parte delle sue opere, il regista francese Robert Guédiguian racconta una storia ambientata a Marsiglia, sua città natale. La sceneggiatura, scritta dal regista insieme a Serge Valletti, prende spunto da un fatto realmente accaduto: il tragico e mortale crollo di due palazzi nel marsigliese nel 2018, che portò la dottoressa Michèle Rubirola a concorrere alle elezioni municipali, per proteggere i diritti dei più deboli colpiti dal disastro. È proprio a lei che si ispira il personaggio di Rosa, la protagonista di E la festa continua, interpretata da Ariane Ascaride, moglie e attrice feticcio del regista. Altri attori immancabili ad apparire nel film di Robert Guédiguian sono Jean-Pierre Darroussin, il quale interpreta Henri, e Gérard Meylan, nei panni di Tonio. Il film ha ricevuto alcuni riconoscimenti, tra cui il premio Grand Public in occasione del Festa del Cinema di Roma 2023.
Di nuovo a Marsiglia, di nuovo fra la diaspora armena che rappresenta la sua fonte principale di ispirazione, Robert Guédiguian sembra aver lasciato a riposo la rabbia dei suoi ultimi film per una diversa forma di militanza. Partendo dal crollo realmente avvenuto di un palazzo in città, con vari morti, racconta una storia un po’ fuori moda e fiabesca che sollecita il ritorno dell’amore e dell’aiuto reciproco, cerca quel senso di comunità che possa rappresentare un punto di partenza per ogni rivendicazione. Sognante e godibile, ha una sua malinconia non retrograda. (Mauro Donzelli – Comingsoon.it)
